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Giù la maschera!

 
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30 ore per la vita
Telethon Articolo Corrente
 

Telethon

Chi non conosce Telethon, noto anche per essere la prima maratona di solidarietà della televisione italiana? Beppe Severgini, scrive: “Gli Italiani sono generosi, ma temono di venir gabbati. Con Telethon questo rischio non esiste, e la gente l’ha capito.” Ma ne siamo davvero sicuri? Anche se tutti i fondi raccolti vanno veramente a finanziare i progetti di ricerca selezionati, siamo certi che si sappia che buona parte di tali progetti vertono sulla sperimentazione animale? Quanti Italiani sono a conoscenza che parte dei loro soldi, così generosamente devoluti in beneficenza, vanno a finanziare la vivisezione ed a contribuire quindi all’inutile e spietato massacro di centinaia di esseri viventi?

Telethon: la missione

La missione ufficiale di Telethon si articola in cinque punti fondamentali. Leggiamone tre con occhio critico:

  • "Vogliamo far avanzare la ricerca scientifica verso la cura della distrofia muscolare e delle altre malattie genetiche". Le intenzioni, così come vengono espresse, sono certo delle migliori ma purtroppo buona parte dei protocolli di ricerca finanziati da Telethon si basa esclusivamente sulla sperimentazione animale. Tante belle parole quindi, ma purtroppo i fatti sono ben diversi. Per rendersi conto di quanta parte abbia la sperimentazione animale in merito a questo anelito al progresso scientifico, è sufficiente ricercare tra i progetti in corso utilizzando “sperimentazione animale” come parole chiave. Il risultato è a dir poco sconvolgente: decine e decine di progetti! Se si tiene in considerazione il fatto che tra questi non compaiono i progetti già conclusi risulta con evidente immediatezza che tanti, troppi soldi, sono andati a finire nei laboratori dei vivisettori.
  • "Vogliamo dare fondi ad eccellenti progetti di ricerca ed ai migliori ricercatori in Italia". Visto che si è appurato che buona parte dei fondi vanno a finanziare la sperimentazione animale, se ne deduce che questa viene considerata cosa buona e giusta e che tra i migliori ricercatori italiani vi sono numerosi vivisettori. Di male in peggio, quindi…
  • "Vogliamo far sapere sempre a chi ci aiuta come vengono spesi i soldi che raccogliamo". È vero se pensiamo che questo voglia dire che i soldi sono stati distribuiti tra un Istituto e l’altro, tra Tizio e Caio, ma perché nessuno dice mai apertamente che i fondi raccolti vanno a finanziare la vivisezione? Forse perché a quel punto la maggioranza della popolazione, istintivamente inorridita dalla vivisezione in quanto tale, non scucirebbe più il becco di un quattrino?

Chi lo dice?

Ma chi lo dice che il legame tra modello animale e modello umano non sia poi così immediato? Loro stessi, gli amici di Telethon:

Dal Comunicato Stampa del 19 novembre 2003 – “Curate in modelli animali altre due forme di distrofia”: “L’efficacia nell’uomo rimane da dimostrare”.

Dal Comunicato Stampa del 1 ottobre 2003 – “Nuovo studio sulla distrofia di Duchenne”: “Per ora siamo alla fase cosiddetta preclinica, dove si studia l’effetto di un farmaco sul modello animale. Il passo successivo, dai tempi imprevedibili ma sicuramente ancora lunghi, sarà quello di passare all’uomo e ai pazienti affetti da DMD”.

I tempi sono lunghi, lunghissimi… perché non dire infiniti? È facile prevedere quindi che con i fondi raccolti morte e dolore verranno finanziati anche negli anni a venire, nella speranza, purtroppo sicuramente vana, che vi sia poi una correlazione tra modello animale e modello umano.

E a dircelo sono sempre loro: parlando della sperimentazione clinica, cioè effettuata direttamente sugli esseri umani, ammettono che “gli studi clinici sono l’unico sistema con il quale si può valutare l’efficacia di un nuovo trattamento”. È quindi come ammettere che la sperimentazione animale non è di alcuna utilità.

In un’intervista a Giulio Cossu, scienziato di punta della ricerca scientifica in Italia, in attività presso il Laboratorio di Istologia Medica dell’Università La sapienza di Roma, questi afferma che “la cura della distrofia muscolare è ancora fantascienza. Nessuno può azzardarsi a fare previsioni sulla pelle della gente.

Insomma, anni e anni di sperimentazione animale per non approdare a nulla.

Criteri di valutazione

A sostegno della fondazione, ci viene illustrato il criterio con il quale Telethon decide di distribuire il ricavato dele donazioni. Esiste cioè un metro di giudizio basato su un valore della ricerca finanziata, il quale “è dimostrato dal numero e dalla qualità delle pubblicazioni apparse su riviste scientifiche internazionali. […] Il prodotto finale di un lavoro scientifico è la pubblicazione dei risultati: il numero e la qualità delle pubblicazioni sono quindi l’indice della produttività del singolo ricercatore.

È notorio che la via più agevole per avere al proprio attivo molte pubblicazioni in poco tempo è quella della sperimentazione animale, mentre la sperimentazione clinica, oltre ad essere ben più complessa, richiede tempi molto più lunghi. Ecco quindi che si entra in un circolo vizioso che permette ai vivisettori di “primeggiare” e di fruire in continuo dei fondi a spese di quei ricercatori che scelgono una strada più efficace ma, ahimè, più impervia.

Come osservato da Ray e Jean Greek, autori del libro "Sacred Cows and Golden Geese: The Human Cost of Animal Experimentation": "Gli scienziati sono come tutti gli altri, materialisti ed opportunisti. Anche loro lottano per sopravvivere e primeggiare in un mondo altamente competitivo." Per ottenere sovvenzioni per le loro ricerche, devono pubblicare articoli con la massima regolarità, non importa se questi abbiano una qualche utilità o meno. Ricordiamo che nel settore della ricerca passa moltissimo tempo prima che si possa dare un giudizio sui risultati di una pubblicazione quindi ciò che conta è il loro numero, non la loro qualità.

Di fatto, la sperimentazione animale rappresenta un'inesauribile fonte di pubblicazioni, anche se di utilità nulla. Ripetendo lo stesso, inutile test su animali diversi, e in condizioni leggermente diverse, si puo' pubblicare a ritmo costante e regolare.

In pratica, la sperimentazione animale è ritenuta dai maggiori scienziati e da numerosi premi nobel, inutile e altamente pericolosa per gli esseri umani e viene utilizzata solo per l'alto numero di pubblicazioni che permette di produrre. E Telethon decide a chi donare il vostro denaro sulla base del numero di pubblicazioni!

Animali geneticamente modificati

Se di primo acchito può sembrare uno scherzo di cattivo gusto, è la pura verità! Tra i servizi alla ricerca finanziati da Telethon si trovano infatti proprio gli “animali geneticamente modificati”, ed i relativi fondi vengono destinati rispettivamente al Centro per la Mutagenesi Condizionale dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano ed al Centro per la Produzione di Topi Transgenici del Centro di Ricerca Sperimentale (CRS) – Istituto Regina Elena di Roma.

Cosa fare

Innanzitutto non dobbiamo aderire alle raccolte fondi di Telethon (un discorso analogo vale per tutte le fondazioni che destinano soldi alla vivisezione), dobbiamo far sentire la nostra voce in occasione di tali raccolte spiegando il perché della nostra scelta ed al contempo dobbiamo impegnarci affinché il maggior numero possibile di persone venga a conoscenza della verità.

Per ulteriori informazioni al merito si rimanda al sito www.RicercaSenzaAnimali.org

Nota: tutti i testi in corsivo non sono frutto di fantasia ma sono stati raccolti dal sito ufficiale della manifestazione, www.telethon.it

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"Utilizziamo un metodo [la vivisezione] che continua a portare a terribili errori, che uccide migliaia di persone e che contribuisce ai nostri problemi.. nessuno dei quali può essere previsto dagli studi sugli animali nei laboratori." -- Dr. Madeleine Petrovic

 
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